Le vittime della tratta di esseri umani godono di diritti speciali garantiti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla lotta contro la tratta di esseri umani (in vigore in Svizzera dal 2013): quando una persona esce da una situazione di sfruttamento o viene ad esempio viene identificata dalla polizia, può beneficiare di un periodo di recupero e di riflessione (PRR) di almeno 30 giorni, indipendentemente dal suo statuto di soggiorno in quel momento. Lo scopo del PRR è quello di dare la possibilità alla vittima di sottrarsi all’influenza degli autori del reato e di ristabilirsi. In tale periodo la vittima dovrà decidere se vuole cooperare con le autorità di perseguimento penale e testimoniare contro gli autori del reato.
Le vittime della tratta di esseri umani hanno il diritto di beneficiare di specifiche misure di assistenza, come la consulenza specializzata, normalmente offerta da organizzazioni attive nell’accompagnamento delle vittime della tratta di esseri umani (p. es. le quattro organizzazioni della Plateforme Traite), il sostegno medico e psicologico, l’aiuto finanziario nonché la sistemazione in un alloggio sicuro (p. es. appartamenti protetti e assistiti, come quelli offerti dalle nostre organizzazioni membro FIZ o Astrée). In Svizzera queste prestazioni sono attualmente finanziate dalla legge federale concernente l’aiuto alle vittime di reati, ma solo quando il reato è avvenuto in Svizzera. Per le vittime che hanno subito il reato all’estero, identificate in Svizzera, non vi sono misure previste e la situazione varia a seconda della risposta che ogni singolo cantone decide di mettere in atto.
Alle vittime che decidono di testimoniare contro gli autori del reato le autorità devono rilasciare un permesso di soggiorno per la durata del procedimento penale e prolungare le prestazioni di assistenza offerte da servizi specializzati. Trascorso tale termine le vittime, salvo casi eccezionali, devono ritornare nel loro paese d’origine. Tuttavia il rientro nel paese d’origine può comportare, per le vittime, un ritorno alla situazione che le ha esposte alla tratta; oltre al rischio «re-trafficking», possono essere soggette a nuovi pericoli e presentare una maggiore vulnerabilità legata alla situazione subita (fragilità psicologica, situazione di salute precaria, minacce da parte dell’entourage degli sfruttatori,..). In casi eccezionali vi è pertanto la possibilità di far loro ottenere, con la richiesta di un permesso per casi di rigore, un diritto a soggiornare durevolmente.
Alle vittime che decidono di testimoniare contro gli autori del reato le autorità possono rilasciare un permesso di soggiorno per la durata del procedimento penale e prolungare le prestazioni di assistenza offerte da organi specializzati. Trascorso tale termine devono ritornare nel loro paese d’origine. Il rientro nel paese d’origine comporta spesso per le ex vittime nuovi pericoli e una maggiore vulnerabilità e per molte anche il rischio del cosiddetto «re-trafficking», ovvero di finire di nuovo in una situazione di sfruttamento. In casi eccezionali vi è pertanto la possibilità di far loro ottenere, con una richiesta di rigore, un permesso di soggiorno per l’intera durata del procedimento penale.
Molte vittime non hanno però accesso a questi diritti. Non vengono riconosciute come tali e di conseguenza vengono multate, incarcerate, espulse perché non hanno un permesso di soggiorno o la loro richiesta d’asilo è stata respinta. Tra i Cantoni esistono molte differenze per quanto riguarda il sostegno offerto alle persone vittime della tratta di esseri umani. Nei Cantoni dove sono presenti organizzazioni specializzate nella protezione delle vittime, unità di polizia e di indagine qualificate e pubblici ministeri sensibilizzati che tra loro collaborano, il numero di vittime identificate è significativo. L’ accesso alle misure di protezione e sostegno, attraverso i consultori specializzati, permette alla vittima di sentirsi accolta e tutelata ed è più disposta a considerare di collaborare con le autorità.
IMPORTANTE:
per una protezione efficace delle vittime servono miglioramenti su vari fronti. Ulteriori informazioni sulle principali lacune in materia di protezione delle vittime in Svizzera e su come si potrebbe porvi rimedio sono disponibili nella rubrica «Temi».
Tuttavia, per combattere efficacemente questa brutale violazione dei diritti umani dobbiamo intervenire soprattutto sulle cause, offrendo maggiori opportunità di migrazione e di lavoro legale in Svizzera, in particolare per i lavori poco qualificati.