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La Svizzera si adegua al patto di asilo dell’UE: peggiora la situazione delle vittime della tratta di esseri umani

Plateforme Traite ha partecipato alla consultazione sulle modifiche alla legge svizzera nell’ambito del patto di asilo dell’UE presentando una dichiarazione. Le modifiche dovrebbero entrare in vigore nell’estate del 2026. La risposta dettagliata alla consultazione può essere letta nel PDF alla fine del testo. In sintesi, Plateforme Traite valuta l’impatto sulle vittime della tratta di esseri umani in Svizzera come segue:

Plateforme Traite è allarmata e sconcertata dalle modifiche previste alla legge. La protezione, già inadeguata, sarà ulteriormente erosa. I rifugiati e rifugiete avranno ancora meno opportunità di raggiungere l’Europa in modo sicuro, per non parlare della protezione di cui hanno urgentemente bisogno – anche in Svizzera. Le modifiche proposte favoriscono il traffico di esseri umani, lo sfruttamento e la violenza sia in fuga che in Europa.

Riteniamo che la situazione delle vittime della tratta di esseri umani si deteriorerà in seguito alle seguenti misure previste:

La rigorosa prassi svizzera di Dublino ignora i diritti di protezione delle vittime della tratta di esseri umani e contribuisce ad aumentare il numero delle vittime. La Svizzera rimanda le persone colpite dove il rischio che diventino di nuovo vittime è particolarmente elevato: alle frontiere esterne dell’UE. La situazione per i rifugiati è insostenibile. Plateforme Traite insiste sul fatto che, nelle nuove circostanze, la Svizzera dovrebbe finalmente sfruttare il suo margine di manovra in materia di domande di asilo, soprattutto per le persone vulnerabili come le vittime della tratta di esseri umani. In questo modo, le vittime della tratta di esseri umani possono seguire la procedura di asilo in Svizzera e rimanere nel nostro Paese se viene loro concessa la protezione o l’ammissione temporanea. L’autoingresso è l’unica opzione di protezione rimasta per le vittime della tratta di esseri umani.

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