La Svizzera si adegua al patto di asilo dell’UE: peggiora la situazione delle vittime della tratta di esseri umani
Plateforme Traite ha partecipato alla consultazione sulle modifiche alla legge svizzera nell’ambito del patto di asilo dell’UE presentando una dichiarazione. Le modifiche dovrebbero entrare in vigore nell’estate del 2026. La risposta dettagliata alla consultazione può essere letta nel PDF alla fine del testo. In sintesi, Plateforme Traite valuta l’impatto sulle vittime della tratta di esseri umani in Svizzera come segue:
Plateforme Traite è allarmata e sconcertata dalle modifiche previste alla legge. La protezione, già inadeguata, sarà ulteriormente erosa. I rifugiati e rifugiete avranno ancora meno opportunità di raggiungere l’Europa in modo sicuro, per non parlare della protezione di cui hanno urgentemente bisogno – anche in Svizzera. Le modifiche proposte favoriscono il traffico di esseri umani, lo sfruttamento e la violenza sia in fuga che in Europa.
Riteniamo che la situazione delle vittime della tratta di esseri umani si deteriorerà in seguito alle seguenti misure previste:
- Politica di alloggio pianificata nei campi di massa alla frontiera esterna dell’UE
- Impedimento di proseguimento del viaggio all’interno dell’Europa: molti rifugiati e rifugiate dovranno rimanere nei campi alle frontiere esterne dell’UE per un periodo superiore ai 6 mesi previsti. Questo porterà al sovraffollamento e a condizioni ancora più insostenibili, aumentando il rischio che diventino vittime del traffico di esseri umani.
- Proroga della scadenza per il trasferimento a Dublino: per molti e molte, ciò si traduce in una permanenza di mesi in alloggi di emergenza, poiché spesso il trasferimento non può essere attuato.
- Trasferimento dei minori non accompagnati nel primo Paese in cui è stata presentata la domanda di asilo: finora le domande di asilo dei minori non accompagnati venivano esaminate nell’ultimo Paese in cui erano state presentate. Ora, anche i minori dovrebbero essere rinviati nel primo Paese in cui hanno presentato la domanda, di solito alla frontiera esterna dell’UE. Ciò ignora completamente la particolare vulnerabilità dei minori.
La rigorosa prassi svizzera di Dublino ignora i diritti di protezione delle vittime della tratta di esseri umani e contribuisce ad aumentare il numero delle vittime. La Svizzera rimanda le persone colpite dove il rischio che diventino di nuovo vittime è particolarmente elevato: alle frontiere esterne dell’UE. La situazione per i rifugiati è insostenibile. Plateforme Traite insiste sul fatto che, nelle nuove circostanze, la Svizzera dovrebbe finalmente sfruttare il suo margine di manovra in materia di domande di asilo, soprattutto per le persone vulnerabili come le vittime della tratta di esseri umani. In questo modo, le vittime della tratta di esseri umani possono seguire la procedura di asilo in Svizzera e rimanere nel nostro Paese se viene loro concessa la protezione o l’ammissione temporanea. L’autoingresso è l’unica opzione di protezione rimasta per le vittime della tratta di esseri umani.
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