Permessi di soggiorno per le vittime della tratta di esseri umani
Dopo essere state identificate come tali e dopo la fuga dalla situazione di sfruttamento, le vittime della tratta di esseri umani si trovano ad affrontare grandi sfide. Per queste persone, che spesso hanno subito dei traumi particolarmente pesanti, la mancanza di un permesso di soggiorno sicuro rappresenta un vero e proprio fardello. Sulla base del diritto degli stranieri, viene concesso un permesso di soggiorno breve solo se la presenza della vittima è considerata necessaria dalle autorità inquirenti.
Dopo la scadenza di un permesso di soggiorno breve, le richieste di un permesso di soggiorno a lungo termine possono essere rifiutate, malgrado diversi anni di permanenza in Svizzera e nonostante l’adozione di misure d’integrazione. Ad esempio, se il/la richiedente non ha un contratto di lavoro e/o guadagna troppo poco e pertanto necessita dell’assistenza sociale o se non sussistono ostacoli a un rimpatrio nel Paese di origine.
Raccomandazioni della Plateforme Traite
Alle vittime della tratta di esseri umani deve essere concesso un permesso di soggiorno che consenta loro di partecipare all’intero procedimento penale. Poiché vige l’obbligo di protezione, la Svizzera deve concedere il diritto a un permesso di soggiorno a lungo termine indipendentemente da una collaborazione delle vittime con le autorità inquirenti. Un permesso di soggiorno a lungo termine deve essere concesso anche indipendentemente dal Paese in cui la persona è stata vittima di sfruttamento. Inoltre, esaminando la richiesta di un permesso di soggiorno a lungo termine è necessario considerare gli eventuali rischi comportati da un ritorno nel Paese di origine.
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